Sei Storie da Film è una raccolta di racconti in attesa di pubblicazione. I titoli sono:
CINQUANTADUE BIANCHI, TRENTASEI NERI
Selezionando il titolo di ciascun racconto avrete accesso ai contenuti aggiuntivi.
Prefazione
John Dufresne, noto scrittore e docente alla Florida International University, afferma che “la brevità richiede tempo”, intendendo con ciò che redigere racconti è impegnativo quanto scrivere romanzi. Ritengo che ciascun autore possa avere una predisposizione naturale per un formato narrativo rispetto all’altro, ma ciò che Dufresne sottolinea è il rispetto che entrambe le forme meritano, data la dedizione richiesta nel loro sviluppo.
Numerosi romanzieri di fama si sono cimentati con successo nell’arte del racconto breve. Penso a Stephen King, Isaac Asimov, Italo Calvino, Edgar Allan Poe, Raymond Carver, Stefano Benni: autori di generi diversi uniti dalla medesima volontà di comunicare anche attraverso questa modalità.
Curiosamente, John Dufresne condivide il cognome con Andy Dufresne, il protagonista – proprio – di un racconto, dal titolo Rita Hayworth e la Redenzione di Shawshank, scritto da Stephen King e tramutato nel celebre film Le Ali della Libertà. Questo dimostra come anche i racconti possano essere trasposti in film di successo, talvolta addirittura con grande efficacia. Credo che quelli qui proposti siano racconti scritti in una forma piuttosto adatta a un rifacimento cinematografico; per questo motivo la raccolta ha come titolo Sette Storie da Film.
I racconti condividono alcuni elementi. Per prima cosa sono ambientati nella mia città, Livorno, qui descritta però lontano dai cliché abituali. In queste storie, Livorno non è un luogo di allegria scanzonata e vernacolo colorito, non ha quell’immagine popolaresca alla quale viene troppo spesso associata. Livorno è anche una culla di cultura e di bellezza, e così amo descriverla sullo sfondo delle mie storie.
In molte delle storie c’è la presenza della musica, che emerge non soltanto come elemento di contorno, ma spesso come protagonista a tutti gli effetti della trama. La musica non solo accompagna i personaggi, ma li motiva e li trasforma, diventando il filo conduttore del tessuto narrativo. La musica riveste un ruolo così importante che ho voluto dare indicazioni sull’ascolto dei brani citati, includendo anche dei QR code; questi codici, scannerizzati con un’applicazione dedicata, vi permetteranno di immergervi con facilità nelle melodie evocate all’interno delle pagine.
Avrete forse già notato come ogni racconto contenga un numero nel titolo: è un dettaglio nato per caso, divenuto poi un tema ricorrente per giocare con il fatto che, essendo un matematico, forse dovrei continuare a occuparmi di numeri.
Infine, un ulteriore elemento che unisce le diverse storie è la presenza di personaggi che appaiono in più racconti, talvolta come protagonisti e altre volte in ruoli secondari. Questo crea una rete di connessioni tra le narrazioni, che sono e rimangono tra loro indipendenti, ma tra le quali si possono cogliere legami e intrecci che si sviluppano grazie alla presenza di personaggi comuni. Concludo sottolineando che i miei racconti non ambiscono a impartire lezioni o trasmettere morali; sono soltanto storie, come quelle che una volta si raccontavano la sera, a famiglia riunita, davanti a un caminetto acceso: niente di più.

Foto: Sergio Beccaceci